Tempio israelitico Vercelli

RESTAURO CONSERVATIVO

La Sinagoga di Vercelli è un edificio di grandi dimensioni, di impianto basilicale, collocato nell’area dell’antico ghetto. Nella disposizione interna la struttura si distanzia dalla tradizione a favore di uno sviluppo longitudinale, sottolineato dallo schema a tre navate. La Tevà e l’Aròn ha Qòdesh sono incorporati in un unico elemento.

Vercelli ha conosciuto, a partire dalle Regie Costituzioni di Vittori Amedeo II, due ghetti. Il più antico venne infatti trasferito dalla sua posizione originaria, a seguito delle lamentele dell’autorità ecclesiastica, per la vicinanza al percorso delle processioni. Il nuovo ghetto fu così istituito intorno a via Foa, negli edifici che circondano la Sinagoga.

Città dall’antica presenza ebraica (prima metà del XV secolo), Vercelli ha saputo mantenere un buon rapporto con la propria Comunità Ebraica, sia sotto la dominazione milanese che sotto quella sabauda. A partire dalla seconda metà dell’800 la comunità è andata progressivamente assottigliandosi. Oggi comprende anche le circoscrizioni di Biella, Novara e Verbano-Cusio-Ossola.

Il Tempio Israelitico di Vercelli (1874-1878) è un esempio di interessante architettura eclettica, realizzato su progetto di Marco Treves, autore della Sinagoga di Firenze, e portato a compimento da Giuseppe Locarni, progettista ingegnoso di opere di grande interesse tecnico e artistico. La grandiosità dell’edificio assolve la sua funzione sociale di celebrazione dell’avvenuta equiparazione degli ebrei agli altri cittadini.

La facciata, in arenaria bicroma disposta a fasce orizzontali, è arretrata rispetto alla strada ed è così preceduta da un sagrato chiuso da una cancellata. Ai lati sorgono due edifici di differente fattura raccordati al corpo centrale da elementi decorativi. L’ingresso è sovrastato dalle Tavole della Legge, in pietra, e da un grande rosone. Entrando nel nartece, ai lati si aprono le porte per accedere al matroneo. L’interno della Sinagoga, il cui asse longitudinale si sviluppa in direzione Ovest-Est, è imponente: le navate laterali sono sovrastate dalle logge del matroneo, affacciate sull’ampia navata centrale. Esse poggiano su colonne cilindriche con capitelli in ghisa di gusto bizantino, da cui partono archi a sesto crescente. Sopra di essi, lungo tutto il cornicione che sorregge il matroneo, si dipana un fregio decorativo con scritte in ebraico. A metà della navata centrale, in corrispondenza di altri due rosoni, si eleva una piccola cupola, con un lucernario decorato. Sul fondo, verso oriente, la navata è cinta da un’abside a pianta poligonale, suddivisa in due ordini di finestre e con l’apertura del tabernacolo sulla faccia centrale. Innanzi ad esso sta la Tevà, posta su di un piano rialzato rispetto al resto dell’ambiente, che forma un corpo unitario con l’Aròn, ricordando il presbiterio di una chiesa. Sulle ante dell’Aròn sono incastonate otto formelle in metallo sbalzato e cesellato, che raffigurano arredi del Tempio di Gerusalemme. L’illuminazione naturale è ottenuta grazie alle splendide vetrate policrome. Il Tempio di Vercelli vantava uno degli organi più imponenti del tempo, ormai danneggiato.

COMMITTENTECOMUNITÀ EBRAICA DI VERCELLI
PROGETTO DIFRANCO LATTES E PAOLA VALENTINI
DIREZIONE LAVORIPAOLA VALENTINI
COLLABORATORIDAVIDE FRANCHINA
PROGETTATO NEL2011
REALIZZATO NEL2011/2012
IMPORTO LAVORI IN EURO150.000,00