Museo ebraico Torino
CONCORSO AD INVITI
Finalità del museo
- Divulgare, tra ebrei e non ebrei, i caratteri, i valori e le vicende dell’ebraismo, di quello piemontese in particolare, offrendo uno strumento didattico e un polo di iniziative culturali integrato alla vita della Comunità ebraica;
- sistematizzare e rendere disponibile alla fruizione pubblica il patrimonio di oggetti, documenti, libri, architetture, testimonianze storiche che la Comunità Ebraica torinese è deputata a custodire;
- garantire una adeguata conservazione, valorizzazione e possibilità di espansione di tale patrimonio.
Per raggiungere questi obiettivi il museo è progettato per accogliere mostre, incontri, dibattiti e attività didattiche, integrando gli spazi propriamente espositivi con quelli, già esistenti nella Comunità, che ospitano manifestazioni pubbliche, consultazione di testi, archivi storici; lo sviluppo del percorso museale si avvarrà di strumenti multimediali e apparati espositivi che permettano diversi livelli di approfondimento, in grado di instaurare un dialogo appropriato con i diversi visitatori.
Il Museo intende proporsi come nodo centrale di un sistema museale più vasto, cui è affidata la conoscenza del ricco e peculiare patrimonio architettonico, artistico, documentario ancora presente in Piemonte. Un patrimonio visitabile attraverso percorsi virtuali, utilizzando gli strumenti multimediali disponibili nel museo, e percorsi reali nella città e nel territorio regionale.
Le scelte e i temi del progetto
“TUTTO IL MONDO È UN PONTE MOLTO STRETTO E LA COSA PIÙ IMPORTANTE È NON AVERE PAURA”
L’immagine del ponte, richiamata nel motto di Nahman di Breslaw, suggerisce innumerevoli traslati: il ponte come collegamento tra realtà diverse, il passato e il futuro, l’umano e il divino, la Terra Promessa e l’esilio…; il ponte come condizione di instabilità e incertezza; insomma il ponte come metafora della condizione ebraica.
La soluzione progettuale che qui viene formulata afferma una scelta di campo: l’affermazione della rilevanza dell’architettura del museo, che si contrappone alla neutralità degli spazi nei confronti dei materiali esposti, e che intende superare la percezione puramente estetica, l’esibizione della “collezione”. Una scelta che intende sfuggire alla tentazione enciclopedica, per comunicare, attraverso il dialogo tra testo e contesto percettivo, il “tema” o meglio la sequenza dei temi; si intende sostituire ad una impostazione puramente tassonomica un itinerario, un enunciato programmaticamente individuato tra i molti possibili, attraverso i materiali e le informazioni che questi comunicano.
Questo atteggiamento progettuale suggerisce una prima ipotesi di identificazione tra sequenze di spazi e sequenze di temi museali, ipotesi che dovrà essere confrontata, approfondita e, se necessario, modificata nella misura in cui il progetto architettonico venga riconosciuto aderente al progetto espositivo e culturale dell’istituzione museale.
Le ragioni che sottendono alla definizione del progetto nella sua organizzazione funzionale e costruttiva derivano da una serie di obiettivi:
- delimitare il percorso museale per garantire la sicurezza e la fluidità della vita comunitaria, evitando interferenze di flussi e attività; contemporaneamente occorre che il museo sia funzionalmente integrato con gli spazi e le attività più significative della Comunità (centro sociale e biblioteca, Sinagoga piccola, scuola), attraverso collegamenti che possono essere aperti o chiusi a seconda delle circostanze e dei livelli di controllo;
- sviluppare il percorso museale lungo un itinerario lineare che inizia e si conclude nella zona di ingresso, senza sovrapposizioni e incroci di flussi; definire le caratteristiche dei percorsi medesimi in modo da consentire la più completa accessibilità ai disabili;
- garantire, per gli spazi del Museo, il raggiungimento del livello di sicurezza richiesto dalle norme vigenti, tenendo conto anche delle peculiari esigenze in tema di sicurezza di una istituzione ebraica nel momento storico attuale;
- escludere dagli spazi sinagogali le sezioni del museo che richiedono esposizioni di immagini (mostre temporanee, documenti, arti visive).
La configurazione complessiva del museo risulta, nell’involucro esterno, come un susseguirsi di sovrastrutture metalliche, applicate alle preesistenze murarie, che restano inalterate, e da cui morfologicamente si distaccano per la loro metallica leggerezza e lucentezza. Lo spazio interno è concepito come un susseguirsi di ambienti articolati e diversi, in cui gli elementi aggiunti si intrecciano con quelli esistenti generando un fitto gioco di evocazioni e opportunità di temi museali.
COMMITTENTE | COMUNITÀ EBRAICA DI TORINO |
PROGETTO DI | FRANCO LATTES E PAOLA VALENTINI |
COLLABORATORI | LAURA APOLLONIO LIOR SHLOMO ANGELA MOLINARI FILIPPA SCIALFA |
PROGETTATO NEL | 2001 |
REALIZZATO NEL | NO |
IMPORTO LAVORI IN EURO | 2.992.000,00 |
DITTA ESECUTRICE | |
PREMIO | PRIMO PREMIO EX-EQUO |
ESPOSTO | |
PUBBLICATO | |
DESCRIZIONE | Il Museo intende proporsi come nodo centrale di un sistema museale più vasto, cui è affidata la conoscenza del ricco e peculiare patrimonio architettonico, artistico, documentario ancora presente in Piemonte. Un patrimonio visitabile attraverso percorsi virtuali, utilizzando gli strumenti multimediali disponibili nel museo, e percorsi reali nella città e nel territorio regionale. |