Moritzplaz Berlino

CONCORSO SCHINKEL

L’attenzione alla storia non può essere limitata alla ricostruzione feticistica di un particolare periodo storico dell’arco conosciuto degli eventi succedutisi sul luogo, e che ne hanno via via modificato la morfologia fino ai giorni nostri.

Perciò anche l’oggi e il domani fanno parte della storia, e devono poter lasciare la propria traccia, accanto a quelle di ieri e dell’altro ieri, nella forma della città.

Il rispetto dell’ordine gerarchico e formale dello spazio stradale può in effetti garantire la continuità con lo sviluppo storico del luogo, ma è necessario coniugarlo con un nuovo ordine funzionale e un nuovo linguaggio legato alle istanze del presente.

Così per la Moritzplatz, fuoco della riqualificazione dell’area, abbiamo previsto una semplice traccia della configurazione precedente, piuttosto che ricostruire un sistema completo di facciate sui suoi quattro lati.

Il concetto di piazza, come spazio vuoto circoscritto da pieni, insostenibile nella realtà attuale, in quanto lo spazio interno della piazza è compromesso dal traffico veicolare, viene ribaltato da oggetti definiti circondati da uno spazio indefinito a causa degli eventi storici che l’hanno modificato.

La piazza è così costituita da un insieme di oggetti con una carica formale (la memoria storica della piazza, l’immaginario, il gioco) e funzionale (rivitalizzazione dei percorsi e della sottostante stazione della metropolitana, occasioni di aggregazioni e di cultura), che permetta la riapprovazione degli spazi da parte degli abitanti.

Per l’isolato 56 i criteri di progettazione sono stati:

ricostruzione parziale del perimetro esterno dell’isolato;

continuità del fronte sulla Oranjenstrasse con affaccio di servizi sociali e attività pubbliche sulla via;

permeabilità visiva e funzionale tra spazio esterno e interno al blocco;

sfoltimento dello spazio interno con limitate demolizioni;

integrazione delle diverse funzioni (residenza, servizi, attività produttive);

organizzazione funzionale dettata da criteri preferenziali di soleggiamento, aria, isolamento dal rumore;

articolazione dello spazio interno all’isolato con attrezzature e aree verdi legate a funzioni sociali che si contrappongono alla barriera del “muro” verso nord e sdrammatizzino la presenza della dogana a ovest;

serre, orti, laboratori, per formare una nuova cultura dello sfruttamento delle risorse naturali;

limitazione del traffico veicolare all’interno dell’isolato.

In sostanza, si è inteso ottenere, nella continuità dello sviluppo storico del luogo, e con densità adatta agli attuali criteri abitativi, un complesso di attività integrate legate alle problematiche sociali del Kreutzberg ed un forte incremento dei servizi tesi a riqualificare il tessuto sociale, culturale, produttivo della zona ed a rafforzare il concetto di un uso collettivo della città.

Tutto il progetto è ispirato al criterio di interventi leggeri, di entità limitata e flessibile al modificarsi delle necessità, con un linguaggio formale ricco senza essere sofisticato ed una costante attenzione alla leggibilità delle motivazioni formali tecnologiche e funzionali, senza peraltro rinunciare ad imprimere un segno di una proposta precisa, su un’area oggi totalmente priva d’identità e carica di contraddizioni

CONCORSO SCHINKEL
“LA MORITZPLAZ A BERLINO-KREUZBERG”                                                 
COMMITTENTEINTERNATIONALE BAUAUSTELLUNG (IBA)
PROGETTO DIFRANCO LATTES, LILIANA PATRIARCA E PAOLA VALENTINI
DIREZIONE LAVORI
COLLABORATORI
PROGETTATO NEL1982/1983
REALIZZATO NELNON REALIZZATO
IMPORTO LAVORI IN EURO
ESPOSTOTERZO PREMIO