Corona urbana di Bergamo - Valtesse

Incluso all’interno di tracciati viari che conservano la memoria storica del sedimentarsi degli elementi costitutivi del territorio, l’insediamento di Valtesse appare come l’esito di un processo di sostituzione in cui alle tracce delle strutture insediative originarie si sovrappone il progressivo dispiegamento dell’urbanizzazione recente. Urbanizzazione guidata dell’iterarsi indifferenziato di moduli insediativi che annullano ogni possibile ricerca di identità.

L’esito di tale processo produce una rarefazione fisica percepibile in quanto variante a ciò che comunemente riconosciamo appartenere alle categorie di valori propri della città storica, ma produce anche una rarefazione di senso, dal momento che appare estranea al disegno dello spazio fisico ogni intenzione di dar forma a valori collettivi che vadano al di là della rassicurante riproposizione di modelli di vita basati sulla affermazione individuale.

Le uniche identità rilevabili con immediata evidenza sono costituite dalla configurazione orografica percepibile alla grande scala, dalle infrastrutture viarie e di servizio percepibili alla scala intermedia, dai tracciati viari e dagli addensamenti commerciali, nonché dalle tracce delle preesistenze, alla scala minuta.

Il paesaggio che ne deriva si identifica in uno spazio omogeneo e indifferente alle tracce, alle pause, alle variazioni, ai luoghi cospicui, in cui gli interventi infrastrutturali non sono stati in grado di provocare interferenze che potessero innescare nuove relazioni con la forma e i caratteri dell’insediamento.

Il nostro tentativo progettuale si propone di percorrere una delle possibili, delicate, linee di equilibrio lungo la quale si incontrano e si confrontano due intenzioni: immettere nuove forme e nuovi valori, anche estranei alla identità del luogo, in grado di innescare processi di reinterpretazione delle forme e dei modi di abitare l’ambito urbano, assumere l’esigenza di continuità e di coerenza con il paesaggio sedimentato dalla storia.